CORRENTE ELETTRICA E RESISTENZA

CORRENTE
Immaginando gli elettroni liberi della banda di conduzione di un conduttore come un gas di elettroni (modello di Drude), questi risulteranno muoversi molto velocemente all'interno del conduttore stesso. Questo movimento non viene percepito perchè gli elettroni si muovono in ogni direzione ma, ipotizzando di attraversare il conduttore con un piano immaginario, si osserva un flusso di carica (corrente elettrica) che corrisponde alla quantità di carica dq nel tempo dt



Creando una differenza di potenziale risulterà un campo elettrico isolato all'interno del solido

ove per V s'intenda la differenza di potenziale applicata e per d la lunghezza del conduttore; gli elettroni vengono quindi accelerati da una forza

e per il secondo principio della dinamica l'accelerazione che ne risulta è

Nel modello dei gas perfetti, qui applicato agli elettroni, i volumi sono considerati nulli e quindi il comportamento d'una particella viene ipotizzato come se avvenisse nel vuoto. In realtà gli elettroni si trovano in un ambiente dove sono presenti altri elettroni e i nuclei degli atomi, quindi si verificano urti anaelastici, ovvero urti in cui i nuclei assorbono l'energia cinetica degli elettroni con cui si scontrano, energia che verrà convertita in termica come afferma l'effetto Joule. La velocità di deriva, che non corrisponde a quella termica poichè questa implicherebbe uno spostamento di carica medio pari a zero, è quella che permette il passaggio di corrente da un potenziale minore ad uno maggiore

(per τ si indica il tempo di volo tra due urti anaelastici successivi)
Applicando il modello di dinamica dei fluidi otteniamo

o più precisamente, visto il caso in questione, l'intensità di carica risulta

La densità di carica che sarà diretta nella stessa direzione della corrente risulta invece

assegnando al prodotto di costanti al secondo membro il nome di RESISTENZA, che si individua applicando una differenza di potenziale V e misurando la corrente i che ne risulta

misurata in Volt all'ampere ovvero in Ω.
Questa espressione raffigura la prima legge di Ohm che asserisce che

la corrente che scorre attraverso un dispositivo è sempre direttamente proporzionale alla differenza di potenziale applicata al dispositivo stesso

Tanto maggiore è il voltaggio quanto maggiore è la resistenza che in pratica è l'ostacolo alla velocità di deriva degli elettroni.
Riprendendo l'espressione della densità di carica, il prodotto delle costanti m, n, e τ può essere indicata come resistività e rappresenta una maggior o minor probabilità di scontro con un nucleo da parte d'un elettrone


Da tale concetto è possibile ricavare la seconda legge di Ohm

per cui nei conduttori la resistenza dipende dalla configurazione geometrica del conduttore e dal materiale di cui è costituito