INTRODUZIONE
I fenomeni elettromagnetici si presentano in natura con una
straordinaria varietà e complessità di manifestazioni. Dalle prime osservazioni
fenomenologiche riportate nelle cronache, opera del filosofo Talete, alla definitiva
formalizzazione teorica ad opera di Maxwell-Faraday(e la successiva estensione relativistica
da parte di Einstein, e quantistica da parte di Dirac) sono trascorsi circa 25 secoli.
L'elettromagnetismo rappresenta, nel suo insieme, uno dei massimi raggiungimenti della mente
umana.
Molte manifestazioni naturali e oggetti di uso quotidiano che ormai sono
divenuti indispensabili sono descritte con buona approssimazione, o per essere più rigorosi,
grazie al principio quantistico di corrispondenza, descritti dalla teoria elettromagnetica
classica, ovvero che precede storicamente le evoluzioni del '900
riguardanti la meccanica quantistica e la relatività.
Le prime manifestazioni elettriche furono compiute utilizzando l'elettricità
di sfregamento: strofinare un materiale vetroso con un panno di lana produce una
polarizzazione di cariche elettriche, che permette all'oggetto di vetro di attrarre piccoli
pezzetti di carta. Questo fenomeno era già conosciuto dai greci che lo chiamarono
triboelettricità (da tribein = strofinare ed electron = ambra).
Successivamente fenomeni elettrici da pure constatazioni quotidiane divennero oggetto di grande studio, e con la scoperta di interessanti proprietà che possiedono dei materiali detti conduttori nacquero le prime trattazioni di fisica applicata. Uno dei primi a interessarsi si questi temi fu Coulomb, che paragonando le forze gravitazionali a quelle elettriche riuscì forse un po' forzatamente a trovare empiricamente la legge che porta il suo nome. Successivamente Gauss, già noto per alcune trattazioni di ambito matematico, grazie alla nozione di flusso dette una valenza anche teorica alla legge di Coulomb.
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Avendo notato che esistevano, poi, alcuni materiali che avevano buone
proprietà elettriche, detti conduttori, si iniziarono a utilizzare sistemi di conduttori
per creare campi elettrici costanti tali da essere utilizzati anche nella vita quotidiana
per risolvere problematiche di ambito diverso da quello fisico. A questo proposito è
importante il lavoro svolto da Faraday per la capacità dei condensatori, di Ohm per quanto
riguarda lo studio delle resistenza e corrente elettrica, Ampère per quanto riguarda la
corrente elettrica e anche per le trattazioni dei campi di induzione magnetica e anche di
Joule che oltre ad aver contribuito notevolmente in campo termodinamico, aveva saputo trovare
un nesso importante tra termodinamica ed elettrostatica, senza del quale, si poteva pensare
che il principio di conservazione dell'energia non fosse valido in elettromagnetismo.
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Dal punto di vista applicativo tutti questi teorici e i successivi hanno
saputo studiare i fenomeni elettrici, in modo tale da portare a notevoli successi:
in primis, la spiegazioni di manifestazioni naturali ancora inspiegabili, poi l'applicazione
di queste teorie hanno saputo dare un forte incentivo di modernizzazione alla società
soprattutto in campo economico, poiché nacquero i motori elettrici, ed infine hanno aperto
le porte a problematiche che solo nel '900 con Planck, Bohr e altri fisici, hanno trovato
una spiegazione nella teoria dei quanti e della fisica quantistica.