Apparato Sperimentale
Per la misura della carica specifica dell'elettrone
l'apparato strumentale risulta composto da varie strutture che
operando simultaneamente "generano" una struttura complessa,
schematizzata in figura, che verrà descritta da dx a sx.
- Un generatore di corrente continua, con potenziale di
4.3 kV, necessario per accelerare il fascio catodico. I
suoi estremi sono collegati ad anodo e catodo
- Un generatore di corrente continua, con potenziale di
qualche V, necessario per riscaldare la piastra del catodo
e provocare l'effetto termoionico. I suoi estremi sono
collegati al catodo che rappresenta la resistenza del
circuito
- Un tubo a raggi catodici provvisto di un catodo di
tungsteno e da un anodo a forma cilindrica posto davanti al
primo; l'anodo è provvisto di una fessura per
permettere l'uscita del raggio catodico.
- Un generatore di corrente continua, con potenziale
variabile dell'ordine di qualche V necessario per generare,
attraverso le bobine di Helmholtz, un campo di induzione
magnetica di intensità variabile. I suoi estremi
sono collegati al fine di disporre in serie le due bobine
(stessa intensità e verso della corrente ), come da
schema.
- Coppia di bobine di Helmholtz, poste a distanza R,
ognuna composta da 320 spire di filo di rame laccato, le
bobine usate sono avvolte su un corpo di materia sintetica
di diametro medio di 136 mm. I corpi delle bobine sono
montati su un'asta di sostegno d'acciaio alla cui
estremità è applicato un attacco isolante: il
carico massimo delle bobine è di 750 mA a ca. 12V e,
solo per breve tempo, 1.1 A a ca. 18 V.
- Una lastra di mica, situata con buona approssimazione
nel punto medio tra le due bobine, utilizzata per
evidenziare il fascio eletteronico, possiede un lato
ricoperto da vernice luminescente e l'altro provvisto di un
sistema di coordinate suddiviso in cm. La lastra è
inclinata di ca. 15° rispetto all'asse del tubo ed
è contenuta in un bulbo di vetro trasparente,
evacuato internamente, avente un diametro di ca. 130 mm.