Data la successione {ai} si dice serie la successione s delle somme sn degli elementi di {ai} con indici da 0 a n.
I numeri ai sono gli elementi della serie, i numeri si sono i termini (o somme ridotte o, semplicemente ridotte) della serie.
Il limite di una serie viene usualmente indicato nel seguente modo
Se il limite è un numero reale s, si dice che la serie converge.
Se tutte le ridotte oltre un certo indice superano qualunque numero reale P positivo predefinito, si dice che la serie diverge positivamente.
Se tutte le ridotte oltre un certo indice sono minori di qualunque numero reale N negativo predefinito, si dice che la serie diverge negativamente.
Condizione necessaria e sufficiente perché una serie converga è che, per qualunque ε reale positivo comunque piccolo, esista un indice m tale che, per qualunque coppia di indici h e k (h<k) entrambi maggiori di m, sia
Per le serie ciò equivale a
Se una successione è convergente, ci saranno sicuramente due indici successivi h e h+1 che verificano la disequazione: quindi se una successione è convergente, è necessario che per ogni i, da un certo m in poi,
Ma questa condizione, pur necessaria, non è sufficiente a garantire che i moduli di tutte le somme di termini successivi a m siano minori di qualunque ε positivo prefissato.
L'esempio tipico di questa situazione è dato dalla serie armonica, cioè dalla somma di tutti i reciproci dei
numeri naturali:
Infatti, comunque si fissi un reale positivo ε, si potrà trovare una frazione
, ma potrà esistere una somma
. Quindi la serie armonica
non converge.
Invece le serie costituite dalle somme dei reciproci delle
stesse potenze con esponente naturale > 1 dei numeri naturali convergono.
Si può dimostrare, ad esempio, che
Data la serie a termini reali e fissato
un indice r, la serie
è detta
resto r-esimo di A.
Detto σ il numero reale , si ha
.
Dunque, A converge, diverge o oscilla se e solo se R converge, diverge o oscilla.