3. Flusso - Divergenza - Elettrostatica


3.1 Flusso

Si definisce flusso elementare di un campo vettoriale h attraverso una superficie infinitesima dS il differenziale

Eqn300.gif

dove con n si indica il versore normale alla superficie stessa. In particolare, se S delimita un volume V, si assume n orientato dall'interno del volume verso l'esterno.

In questo ultimo caso, se la superficie S racchiude un volume infinitesimo dV, senza perdita di generalità, essa può essere schematizzata come una superficie cubica con le facce parallele ai piani definiti dagli assi cartesiani

fig3000.gif

Il flusso del vettore h attraverso questa superficie è la somma dei flussi attraverso alle sei facce.

Considerando le due facce parallele al piano yz:

fig3001.gif

In definitiva, il flusso di h attraverso queste due facce risulta

Eqn302.gif

Ragionando in modo analogo sulle altre due coppie di facce, si ottiene che il flusso totale attraverso la superficie cubica è

Eqn303.gif


3.2 Divergenza

La somma tra parentesi può essere interpretata come il prodotto scalare tra nabla.gif e h

Eqn304.gif

e viene detta divergenza di h nel punto (x,y,z).

Il prodotto dei differenziali dxdydz è l'espressione del volume infinitesimo dV. Si ottiene dunque

Eqn305.gif

Questo risultato è noto come teorema della divergenza o di Gauss.

In particolare, se h è il campo elettrico E

Eqn306.gif

Se

si assume come principio fondamentale di elettromagnetismo che

Eqn307.gif

dalla (3.3) si ottiene

Eqn308.gif

e infine, indicando con Eqn309.gif la densità di carica elettrica nel volume dV

Eqn310.gif

La (3.5) esprime in forma differenziale uno dei quattro princìpi fondamentali dell'elettromagnetismo posti alla base della sistemazione teorica data da Maxwell, noti come equazioni di Maxwell.

Per la (2.5) si ha inoltre

Eqn311.gif

Introducendo l'operatore Δ

Eqn312.gif

detto Laplaciano, la (3.6) può essere scritta

Eqn313.gif

La (3.8) è nota come equazione di Poisson.

Ovviamente tutta la discussione ha senso solo se si assume φ derivabile a tratti almeno due volte rispetto alle coordinate spaziali. E dato che la derivabilità implica la continuità φ e E sono funzioni continue.

Si assume come principio fondamentale di elettromagnetismo che non esistono cariche magnetiche, quindi, se B è un campo di induzione magnetica, il flusso di B uscente da una superficie chiusa è nullo e conseguentemente è nulla la sua divergenza

Eqn314.gif

Anche la (3.9) è una delle equazioni di Maxwell.

 

 


3.3 Potenziale e campo in uno strato sferico omogeneamente carico

fig3003.gif

Uno strato sferico di raggio medio M e spessore 2fM, con f reale positivo ≤ 1, posto nel vuoto, contiene una carica Q omogeneamente distribuita all'interno del suo volume Eqn320.gif. La densità di carica ρ nello spessore dello strato è

Eqn321.gif

mentre all'esterno e nella cavità interna ρ è nulla.

In qualunque sistema di riferimento cartesiano con origine O nel centro dello strato, per la simmetria centrale del sistema il potenziale in un punto P in posizione r dipende solo dalla distanza r di O da P. Per i punti dello strato si ha quindi

Eqn322.gif

Assumendo nullo il potenziale nei punti della superficie sferica di raggio R, la (3.11) ammette soluzione

Eqn323.gif

All'esterno dello strato la densità di carica è nulla. L'equazione di Poisson ammette come soluzione

Eqn324.gif

Dalla continuità di φ e E nei punti sulla superficie esterna dello strato, cioè per r=(1+f)M, si ha

Eqn325.gif

Per i punti interni alla cavità una soluzione del tipo della (3.13) è improponibile perché in O si avrebbe una singolarità. Δφ è nullo se φ è costante in tutta la cavità con valore coincidente con φi((1-f)R,0,0).

Eqn326.gif

In conclusione:

Per la (3.14) il potenziale a distanza infinita risulta Eqn328.gif. Se invece si assume che il potenziale a distanza infinita sia nullo, tutti i potenziali ottenuti vanno aumentati di Eqn329.gif. In particolare, il potenziale nella cavità risulta

Eqn330.gif

e i potenziali interno ed esterno

Eqn331.gif

 


3.4 Potenziale e campo in una sfera omogeneamente carica

Se nelle uguaglianze (3.12), (3.14), (3.15) e (3.16) si pone f=1, si ottiene una sfera piena di raggio R=2M. In questo caso, assumendo nullo il potenziale all'infinito, si ha

fig3003.gif

Esempio.

In prossimità della superficie terrestre si misura un campo elettrico E diretto verso il basso (cioè verso il centro della Terra) di intensità Eqn371.gif. Considerando la Terra come un corpo sferico di raggio Eqn372.gif, si deduce che la Terra contiene una carica negativa

Eqn373.gif

Assumendo nullo il potenziale all'infinito, il potenziale elettrico alla superficie della Terra risulta

Eqn374.gif

Normalmente nella pratica elettrotecnica si assume nullo il potenziale alla superficie della Terra, in modo da attribuire potenziale nullo anche a tutti i conduttori collegati alla Terra. Questa scelta equivale a porre Eqn375.gif

Tutti i conduttori di dimensioni trascurabili rispetto a quelle della Terra, indipendentemente dal fatto che inizialmente siano carichi o scarichi, una volta collegati a terra formano un unica entità con essa. In particolare ne assumono il potenziale e la densità superficiale di carica.

Una sfera conduttrice S di raggio RS=1m, collegata a Terra, è allo stesso potenziale della Terra e assume la stessa densità superficiale di carica della Terra

Eqn376.gif

La carica su S può essere stimata moltiplicando questa densità per la superficie di S= m2:

Eqn377.gif

 


3.5 Potenziale e campo in un sottile strato sferico omogeneamente carico

Se nelle uguaglianze (3.12), (3.14), (3.15) e (3.16) si pone f=0, si ottiene uno strato sferico raggio R=M e spessore nullo. Detta σ la densità superficiale di carica nello strato, si ha

Eqn337.gif

La densità volumica media di carica nella sfera delimitata dallo strato è

Eqn338.gif

Assumendo nullo il potenziale all'infinito e f=0

fig3005.gif

All'esterno dello strato, le espressioni del potenziale e del campo coincidono con la (3.19) e (3.20), cioè potenziale e campo sono identici a quelli che si avrebbero se tutta la carica fosse uniformemente distribuita all'interno della sfera.

 


3.6 Potenziale e campo di un tubo cilindrico omogeneamente carico

Un tubo ideale di lunghezza infinita di raggio medio M e spessore 2fM, con f reale positivo ≤ 1, posto nel vuoto, per ogni unità di lunghezza contiene una carica λ, omogeneamente distribuita all'interno dello spessore. Ogni porzione di lunghezza L di tale tubo contiene una carica Q=λL; il volume della porzione è Eqn342.gif; quindi la densità di carica ρ all'interno del cilindro è

Eqn343.gif

mentre all'esterno del tubo e nella sua cavità interna ρ è nulla.

Dato un punto P, per la simmetria assiale del sistema, si può assumere come origine O di un sistema di riferimento cartesiano la proiezione di P sull'asse del tubo e come asse delle z l'asse del tubo. Il potenziale in un punto P dipende solo dalla distanza r di P da O. Per la (3.8) se P è all'interno dello spessore del tubo si ha

Eqn344.gif

Assumendo nullo il potenziale sulla superficie cilindrica di raggio M, la (3.26) ammette soluzione

Eqn345.gif

Per un punto esterno al tubo una soluzione è

Eqn346.gif

Per la continuità di φ e E nei punti sulla superficie esterna del tubo, cioè per r=(1+f)M, si ha

Eqn347.gif

Come nel precedente caso dello strato sferico, il potenziale φ0 nella cavità interna va assunto uniformemente uguale a φi((1-f)M,0).

Eqn348.gif

In conclusione:

 


3.7 Potenziale e campo di un cilindro pieno omogeneamente carico

Se nelle identità della sezione precedente si assume f=1, si ottiene un cilindro pieno di raggio R=2M.

Sostituendo M con R/2, si ottengono potenziali e campi in funzione del raggio R del cilindro.

In particolare, alla superficie del cilindro, si ottiene

Eqn354.gif

Assumendo nullo il potenziale φR, tutti i potenziali vanno aumentati di Eqn355.gif, quindi

fig3004.gif

 


3.8 Potenziale e campo di un sottile strato cilindrico omogeneamente carico

Assumendo f=0, un tubo cilindrico si riduce ad una superficie cilindrica ideale priva di spessore di raggio R=M. In questo caso la densità superficiale di carica σ si ottiene dividendo la carica Q presente su un tratto di strato di lunghezza L per la superficie del tratto stesso:

Eqn359.gif

Se, come nel caso precedente, si assume nullo il potenziale sulla superficie, dato che nella cavità il potenziale è costante, per la continuità di φ, il potenziale è nullo in tutta la cavità.

Eqn360.gif

All'esterno, dalle (3.35),

Eqn361.gif

 


3.9 Potenziale e campo di una lastra piana omogeneamente carica

In una lastra piana ideale di estensione infinita e di spessore D, cioè un corpo delimitato da due piani paralleli distanti D l'uno dall'altro, posta nel vuoto, ogni unità di superficie contiene una carica σ, omogeneamente distribuita all'interno dello spessore e il volume sottostante ad ogni porzione di superficie S di tale lastra contiene una carica Q=σS.

Il volume della porzione è Eqn362.gif; quindi la densità di carica ρ all'interno della lastra è

Eqn363.gif

Assumendo come origine O di un sistema di riferimento cartesiano un punto qualunque a metà dello spessore della lastra e come asse z la perpendicolare alla lastra per O, data l'arbitrarietà di O, potenziale e campo dipendono solo dalla componente z. Per la (3.6) all'interno della lastra si ha

Eqn364.gif

che, assumendo nullo il potenziale nel piano centrale della lastra, ammette soluzione

Eqn365.gif

All'esterno della lastra la densità è nulla, dunque

Eqn366.gif

che ammette come soluzione

Eqn367.gif

dove A e B sono grandezze costanti. Imponendo la continuità di φ e della sua derivata sulle superfici, cioè per zD/2, si ha

Eqn368.gif

In conclusione

Se la lastra è molto sottile, cioè D≈0, le (3.41) e (3.45) perdono di significato e dalla (3.44) si ha

Eqn378.gif

 


3.10 Potenziale e campo di un dipolo

fig3006.gif

Si dice dipolo un sistema di due cariche di uguale intensità Q ma di segno opposto.

Con riferimento alla figura, si indica con

Assumendo come asse z di un sistema di riferimento cartesiano la retta AB e come piano xy il piano perpendicolare ad AB e passante per O del segmento AB, si ha

Eqn379.gif

Se d è molto minore di r, con buona approssimazione si ha

Eqn380.gif

Eqn381.gif

Lo sviluppo in serie della potenza di un binomio (1+x)α è

Eqn382.gif

per x approssimativamente nullo si ha

Eqn383.gif

quindi con buona approssimazione le (3.49) possono essere scritte

Eqn384.gif

Per la (3.19) il potenziale in P risulta

Eqn385.gif

Detto θ l'angolo AOP, si ha

Eqn386.gif

e quindi

Eqn387.gif

Detti ur il versore OP, k il versore dell'asse z e introducendo il vettore p, detto momento di dipolo, di intensità p=Qd e diretto dalla carica negativa a quella positiva,

Eqn388.gif

la (3.54) può essere espressa nei seguenti modi

Eqn389.gif

Riscrivendo la (3.53) nel seguente modo

Eqn390.gif

si possono calcolare le componenti cartesiane del campo elettrico, dato dall'opposto del gradiente del potenziale:

Eqn391.gif

La componente del campo elettrico sul piano xy, detta componente trasversale, è

Eqn392.gif

La (3.57) evidenzia che la componente trasversale è nulla per θ=0° e θ=90°, dove invece la componente assiale assume valori

Eqn393.gif

 


Capacità